Percorsi basiliani. La pietas popolare che lega San Sosti e Piedimonte Etneo



Madonna della Tenerezza di Vena (Glicofilusa)

di Francesco Capalbo

Vena è una frazione di Piedimonte Etneo, grosso centro della provincia di Catania.

In questo luogo, posto a 700 metri di altezza, sorge il Santuario di Maria Santissima della Vena.

Il sito religioso siciliano ed il territorio sul quale a San Sosti, in provincia di Cosenza, sorge il Santuario della Madonna del Pettoruto hanno un profondo ed inesplorato legame: entrambi accolsero molto tempo fa i monaci Basiliani.

A San Sosti i seguaci di San Basilio   fondarono il Monastero di Monte Mula e probabilmente furono loro a scalpellare, sopra un tronco d’elce, la statua della Madonna del Pettoruto.

Il Santuario di Vena

In Sicilia i frati della stessa Regola, per sfuggire alle persecuzioni, si inerpicarono sulle alture dell’Etna con un quadro della Madonna dipinta sopra una tavola di cedro. Proprio a Vena, luogo ricco d’acqua, ebbero a fondare un Monastero dal quale si diffuse poi il culto della Madonna della Tenerezza (Glicofilusa).




A suggellare questo interessante rapporto tra i luoghi Mariani, è la presenza, proprio in questi giorni sulle volte del Santuario di Vena di più manifesti con l’immagine del Santuario del Pettoruto.

Preannunciano un pellegrinaggio nei Santuari dell’alta Calabria.

Sabato 17 settembre 2022 i siciliani soggiorneranno a San Sosti ed esprimeranno la loro devozione alla Madonna del Pettoruto.

Potrebbe essere l’occasione per stabilire rapporti più profondi tra le dirimpettaie terre di Sicilia e di Calabria rese feconde dalla preghiera dei monaci basiliani.


































 

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