Luoghi silenti. A San Sosti una importante mostra di pittura






di Giusi Lo Tennero
architetto e docente di Storia dell’arte

La mostra “Luoghi silenti. Presidiare il passato, ripensare il futuro” prosegue il percorso iniziato nel 2018 con un’analoga esposizione dal titolo “I volti del silenzio”. Se quella aveva avuto come oggetto la riscoperta delle tracce del passato di San Sosti, silente perché spogliato della sua gente che nel tempo lo aveva reso vivo e vitale, questa vuole ripartire da quelle tracce per promuovere una rinascita che si apra al nuovo, perché si possa immaginare il ripopolarsi di questi luoghi grazie a donne e uomini “nuovi” che abbiano voglia di “presidiare il passato” che li ha accolti e costruirne insieme il futuro. Ecco che, allora il tessuto cittadino, fatto di vicoli, piazze, improvvisi scorci panoramici, costruito ad arte nel tempo mettendo in opera materiali poveri e nobili insieme, riprende vita nelle opere che qui si espongono. È l’amore per il suo paese natale che ha spinto il prof. Giuseppe Ritondale a proporre ai suoi giovani allievi del corso di Pittura dell’Accademia di Belle Arti di


Cuneo
di cogliere la bellezza di quei luoghi a lui cari, con il medium degli scatti fotografici di Giuseppe D’Addino e Pino Sbarra. Denominatore comune delle opere realizzate è la realtà cittadina sansostese e il suo territorio circostante, ma diversi sono stati gli approcci utilizzati dai giovani allievi per catturarne lo spirito, talvolta reinterpretandolo in modo apparentemente dissacrante. Prevalente è lo sguardo curioso e rispettoso di quel “genius loci” già citato da Francesco Capalbo nell’introduzione all’esposizione del 2018, vivo e connotante ancora in molte delle rappresentazioni di scorci, dettagli e luci, familiari e noti – va ricordato, però - solo per chi conosce e vive la realtà sansostese ma insoliti, affascinanti e tutti da scoprire particolarmente per chi, come gli autori delle tele, proviene da mondi lontani e diversi, nella storia così come nella morfologia dei luoghi. Benché l’impronta sia ancora riconducibile ad uno stile realista, diverso ne è, ovviamente, lo spirito, talvolta ingenuo, ma non per questo banale, di chi ci invita ad alzare gli occhi e guardare il bello presente dappertutto che spesso la familiarità e l’abitudine ad una frequentazione quotidiana e distratta non consentono di apprezzare a pieno. Dissacrante, ma solo all’apparenza, è, invece, la

scelta di chi desidera leggere con lenti più sperimentali quegli stessi scorci. Ed è, allora, la ricerca di una geometria superiore ad essere la protagonista di opere che utilizzano la tecnologia (attraverso la grafica digitale) per sublimare la logica ferrea del costruire, dove nulla è affidato al caso, attraverso linee direttrici nette e affilate come lame di coltello, enfatizzate da colori antinaturali, ma non per questo meno attraenti del “vero”. Infine, c’è chi si incanta ancora davanti a quella umanità autentica, colta in un momento quotidiano, talvolta intimo, talvolta volutamente aperto e coinvolgente, come nel dipinto che rappresenta il piacere del ritrovarsi e godere insieme dei piaceri della vita. L’esposizione, inserita nel quadro delle attività promosse dal Comune di San Sosti per l’estate 2022, si svolgerà nell’atrio del Palazzo Migaldi e in quello della Casa Spinelli-Guaglianone, lungo la via Regina Margherita, nel centro storico di San Sosti. Sarà inaugurata giorno 7 agosto alle ore 17 e rimarrà aperta fino al 15 agosto.






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