Gli orrori della Grande Guerra in un romanzo di Francesco Capalbo
di Giuliana Monforte
“È mancato ai vivi” è il titolo
evocativo dell’ultimo lavoro di Francesco Capalbo, edito dalla Casa Editrice
Luigi Pellegrini di Cosenza.
L’opera è un ibrido letterario: romanzo
che confina col saggio.
Coniugando i dati raccolti attraverso una
minuziosa ricerca storica con i documenti appartenuti alla sua famiglia, lo
scrittore ricostruisce le vicende di alcuni giovani che, tra il 1915 ed il 1918,
partirono dalla Calabria verso i “campi della gloria”.
L’incalzante racconto si dipana per 42 brevi capitoli:
personaggi ed avvenimenti convivono in una narrazione corale avvincente.
Tra le pagine del testo si animano le umili figure dei fanti della provincia di Cosenza, sui quali prima d’ora erano stati posati fugaci sguardi: gli affamati di Milovice, i dannati di Bligny, i gasati di San Martino del Carso, le vittime della “puttana spagnola”.
Particolarmente toccante è la descrizione
della sorte dei tredici fanti, alcuni ventenni, del Mandamento di San Sosti, morti
in Val Posina tra il mese di giugno e quello di agosto del 1916.
Con tratto pungente Francesco Capalbo delinea inoltre le mutevoli opinioni di quanti anche nella Chiesa benedirono o incoraggiarono il conflitto. Accanto a figuri che trasudano lacrime e sangue, convivono nel libro eroi risorgimentali dalla profonda umanità: il ferrarese Arturo Cassoli, il sindaco di Mormanno Gaetano Alberti.
Le traversie dei coniugi belgi Saulier
e i patimenti dei prigionieri di guerra ungheresi, deportati nella Valle
dell’Esaro, contribuiscono a rappresentare, in maniera emblematica pur nella
loro semplicità, afflizioni che furono globali.
“È mancato ai vivi” sarà
presentato ufficialmente giorno 18 maggio 2022 alle ore 18 presso il Terrazzo
Pellegrini di Cosenza. E’ acquistabile nelle edicole, nelle librerie e nei più
importanti negozi digitali di libri: www.pellegrinieditore.it ,Ibs, Mondadori, Feltrinelli, Amazon,
Hoepli.
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