Una lezione di vita e di speranza


 di Antonio Leporace 

Ho accettato volentieri l’invito, e lo ringrazio, dell’amico prof.  Francesco Capalbo di raccontare il mio rapporto con San Sosti.

È un’occasione per ribadire il mio forte legame con quello che ritengo il mio paese dove vivono i miei amici e i miei ricordi più cari.

Purtroppo i ricordi non sono tutti felici e mi hanno “costretto “ad una scelta che potesse superare i momenti difficili della mia vita.

Oggi vivo a Cosenza dove lavoro dal 2007 presso l’Azienda Sanitaria Provinciale nel Servizio di Prevenzione e Protezione che si occupa della sicurezza sui luoghi di lavoro. In passato ho lavorato all’ufficio tecnico occupandomi della gestione dei servizi di progettazione e manutenzione delle strutture aziendali.

In campo professionale posso dire di aver raggiunto buoni risultati limitati purtroppo dal mio stato di salute.

Nonostante la mia malattia, non ho voluto mai mollare, per insegnare alle mie figlie che nella vita bisogna lottare e non arrendersi mai.

Ho imparato a scrivere con gli occhi e questo mi permette di continuare a tenermi in contatto anche tramite i social con tutti gli amici.

Se il trasferimento a Cosenza per certi versi è stata un’opportunità per mia figlia per quello che può offrire una città rispetto al paese, il mio cuore è rimasto a San Sosti.

Penso sempre al possibile mio contributo per lo sviluppo di San Sosti.

In passato ho sempre partecipato attivamente alle iniziative sociali e culturali ricostituendo la Pro Loco con la carica di vicepresidente e di presidente facenti funzioni. Ricordo un consiglio d’amministrazione, composto anche dai compianti Carmelo Cundari e Vincenzo Campolongo che ha organizzato il Carnevale , la giornata dedicata all’Anziano, vari convegni sul vino locale, sui prodotti tipici, ecc.  eventi sportivi ed altre attività di promozione del territorio .

Non ho fatto mancare il mio apporto allo sport, dapprima come calciatore del San Sosti, poi come presidente della squadra insieme con Biagio Aragona e  Franz Migaldi che oggi purtroppo non ci sono più, ottenendo anche la promozione di categoria.

Ho organizzato tornei di tennis e di calcetto e gare di ciclismo.

La mia professione di ingegnere libero professionista mi ha dato, grazie alla fiducia delle amministrazioni comunali, la possibilità di poter dare anche un contributo a livello urbanistico partecipando alla progettazione ed esecuzione di diverse opere di riqualificazione.

Devo molto al mio paese che mi ha permesso di crescere con sani e genuini principi, che quotidianamente mi fa sentire il suo affetto attraverso gli amici con i quali ho condiviso momenti belli della mia vita.

Mi sento sempre in debito con San Sosti perciò qualora coinvolto sono orgoglioso di dare un mio supporto.

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