LA FESTA DEL PATRONO
di Linda Di Stefano Tutto il corso era gremito di gente. Come al solito la festa del Patrono veniva festeggiata in pompa magna con un sovrannumero di venditori di semenza e noccioline, commercianti di cianfrusaglie venuti dai paesi vicini e l’immancabile presenza del luna park, fornito quest’anno di nuove attrattive. A parte questo, niente di nuovo, da anni tutto si ripeteva allo stesso modo, non mancavano neanche le gomitate e le spinte per farsi largo. «Perché?» Vi chiederete voi. E’ semplice, non vi è festa senza folla e questo era l’evento più assiepato di tutti con l’aggravante che le strade erano strette e di anno in anno sembravano rimpicciolirsi sempre più. «Com’è possibile?» Vi chiederete ancora voi. E’ possibile, è possibile. Non dimenticate che in questo paese, con le nuove costruzioni o ristrutturazioni , per rendere più spaziosa la propria casa o per il gusto di ‘’fregare’’ si sottraeva qualche centimetro alla strada. Mi direte che da voi non è così, ma che volete, ogni